mercoledì 28 settembre 2016

"Teologicamente" Vegani

Si tenta spesso di rapportare il pensiero Vegano, la filosofia che ne costituisce la base, ad altre correnti ideologiche e spirituali. Altrettanto spesso si è cercato un filo conduttore che, in qualche modo, sia in grado di unire, almeno idealmente, il Cristianesimo con il Veganismo; tale accostamento non risulta del tutto improbabile almeno dal punto di vista teologico. Gli studi teologici si soffermano sulla dignità che è propria dell'essere umano, un valore che non può portare ad ignorare quella degli animali; essi infatti non possono essere visti essenzialmente come un valore strumentale (visione utilitaristica) ma considerati come valore finale (ovvero come espressione della vita). Non si tratta quindi di oggetti, di strumenti da usare a nostro piacere, si tratta di esseri senzienti, viventi, e da un punto di vista strettamente teologico, collegati direttamente in stretta sinergia con la creazione e con il Creatore. Non parliamo quindi, come molti vorrebbero credere o affermano, di un qualcosa posto ad esclusivo servizio dell'uomo in base alla sua convenienza; il rapporto che quest'ultimo deve intrattenere con gli animali non può essere visto come un argomento indipendente dalla orale, dal rispetto e dalla giustizia. Partendo da questo presupposto il "non uccidere" assume una estensione diversa, all'interno della quale molte cose andrebbero riviste, a partire dalla sperimentazione sugli animali fino ad arrivare alle tristi vicende che si consumano dietro le quinte dell'industria della carne. Si tratta di un punto di vista che lascia molte aperture al dibattito, pur mantenendosi entro limiti "diplomaticamente" ben definiti, ma che ribadisce con forza il bene umano e il bene animale sono valori che andrebbero conciliati.
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